Introduzione
Il report di Grafton “Gen AI People. Comprendere per competere: insight e sfide nella talent attraction delle nuove generazioni” mette in luce con grande chiarezza come una parola chiave del mondo del lavoro attuale sia “cambiamento”.
Il 35% degli intervistati si dichiara propenso al cambiamento: un dato che si sposa bene col fatto che il 77% vede il cambiamento come positivo.
E nella pratica? 1 intervistato su 4 pensa di poter cambiare lavoro nei prossimi 6 mesi!
È una tendenza che può portare al desiderio di dare una svolta alla propria carriera, ma anche a far nascere dubbi sulla propria direzione professionale.
In questo contesto, il career coaching si sta affermando come uno strumento prezioso per orientarsi e crescere. Ma cos’è esattamente il career coaching e come può aiutare a raggiungere i propri obiettivi professionali?[1]
INDICE DEI CONTENUTI
Cos’è il career coaching e in cosa si differenzia da altre forme di supporto alla carriera
Il career coaching è un percorso strutturato di accompagnamento individuale che aiuta le persone a riflettere sulle proprie ambizioni lavorative, identificare obiettivi chiari e sviluppare strategie concrete per raggiungerli.
Il career coach non dà risposte preconfezionate né suggerisce soluzioni standard: il suo ruolo è quello di facilitare un processo di consapevolezza e azione.
È importante distinguere il career coaching da altre forme di supporto.
- Mentoring: il mentore è solitamente una figura più esperta nello stesso settore che offre consigli basati sulla propria esperienza.
Il career coach, invece, non trasferisce competenze tecniche, ma lavora sul potenziale dell’individuo. - Orientamento professionale: spesso legato al mondo scolastico e universitario, l’orientamento fornisce informazioni su percorsi formativi e sbocchi lavorativi.
Il coaching va oltre: parte dall’individuo e lavora sulle sue risorse interne.
Quando rivolgersi a un career coach
Non è necessario essere in crisi per rivolgersi a un career coach. Tuttavia, ci sono momenti specifici della vita professionale in cui questo supporto può fare la differenza. Vediamone alcuni.[2]
- Fasi di transizione professionale: cambio ruolo, promozione, ingresso nel mondo del lavoro o rientro dopo una pausa.
- Insoddisfazione lavorativa: quando si percepisce che “qualcosa non va”, ma non si riesce a capire cosa e come cambiarlo.
- Cambio settore o carriera: se si desidera reinventarsi o esplorare nuovi ambiti.
- Licenziamento o outplacement (ricollocazione): per affrontare con lucidità la ricerca di un nuovo impiego.
- Burnout: quando lo stress lavorativo diventa ingestibile e si ha bisogno di ritrovare un equilibrio. (Ne abbiamo parlato anche nell’articolo dedicato al Queit quitting, loud quitting e job hopping.)
In ognuno di questi casi, il career coaching aiuta a fare chiarezza, a definire una direzione e ad agire con maggiore fiducia e consapevolezza.
Le competenze chiave che un coach del lavoro aiuta a sviluppare
Un percorso di career coaching non si limita alla revisione del curriculum, alla scrittura della lettera di presentazione o alla preparazione ai colloqui. Il vero obiettivo è potenziare le risorse della persona, lavorando su competenze fondamentali.
- Consapevolezza di sé: capire quali sono i propri punti di forza e di debolezza, le aree di miglioramento, le proprie motivazioni.
- Assertività: imparare a comunicare bisogni e ambizioni in modo chiaro e costruttivo, sia nel team sia con i superiori.
- Definizione degli obiettivi professionali: passare da un generico “vorrei cambiare lavoro” a un piano concreto con tappe e azioni.
- Sviluppo delle soft skill: leadership, gestione del tempo, comunicazione efficace, capacità di adattamento.
Queste competenze non solo aumentano le possibilità di successo professionale, ma rendono il lavoro più gratificante e sostenibile nel lungo termine.
Le principali tecniche utilizzate nel career coaching
Il career coaching si basa su un insieme di tecniche consolidate, che possono essere adattate alle esigenze della persona.
- Bilancio delle competenze: una mappa dettagliata delle proprie capacità, esperienze, attitudini e potenzialità, utile per fare il punto della situazione e progettare il futuro.
- Analisi dei valori personali: spesso trascurati, i valori sono fondamentali per trovare un lavoro coerente con il proprio modo di essere e abbracciare così appieno la cultura aziendale.
- Job crafting: una metodologia che aiuta a ripensare il proprio ruolo attuale in chiave più motivante, ridefinendo compiti, relazioni e percezione del lavoro.
- Ruota della vita o della carriera[3]: strumenti visivi per individuare le aree su cui lavorare.
- Tecniche di visualizzazione e goal setting: per trasformare gli obiettivi in azioni concrete e sostenibili.
Ogni percorso è personalizzato, e il coach sceglie gli strumenti più adatti in base alle esigenze del coachee.
Esempi di percorsi di consulenza di carriera
Delineiamo dei possibili casi per capire meglio in quali situazioni potrebbe essere utile rivolgersi a un career coach, immaginare quali potrebbero essere le evoluzioni e sottolineare gli ipotetici risultati. Si tratta quindi di rappresentazioni fittizie, ma realistiche.
Marta, 32 anni, architetta
- Situazione: insoddisfatta del suo lavoro in studio, ormai monotono e non più in grado di darle i giusti stimoli.
- Cosa ha portato il percorso di career coaching: ha chiarito i suoi valori, capito di voler lavorare in ambito sociale e ha fatto il passaggio verso un ruolo di project manager in una cooperativa.
- Risultato: maggiore allineamento tra lavoro e aspirazioni personali.
Luca, 45 anni, manager in azienda tech
- Situazione: in pieno burnout dopo tanti anni di stress accumulato.
- Cosa ha portato il percorso di career coaching: ha ripreso contatto con le proprie emozioni, imparato a delegare e rinegoziato i suoi obiettivi di performance.
- Risultato: miglior benessere psicofisico e rinnovata energia lavorativa.
Giulia, 25 anni, neolaureata
- Situazione: indecisa tra diverse strade, anche molto lontane tra loro.
- Cosa ha portato il percorso di career coaching: ha usato il bilancio delle competenze e l’analisi dei valori per individuare una direzione professionale nel marketing sostenibile.
- Risultato: stage mirato e primo contratto in azienda.
Sofia, 35 anni, project manager in azienda farmaceutica:
- Situazione: ha perso motivazione, non va più al lavoro con piacere.
- Cosa ha portato il percorso di career coaching: ha ridefinito i suoi obiettivi interni all’azienda.
- Risultato: ha chiesto (e ottiene) di lavorare su progetti internazionali e ritrova entusiasmo.
Marco, 41 anni, ex commerciale
- Situazione: licenziato dopo 15 anni nella stessa azienda, si sente disorientato e demotivato.
- Cosa ha portato il percorso di career coaching: è stato accompagnato nel bilancio delle competenze e nella costruzione del proprio personal brand.
- Risultato: dopo 4 mesi trova una posizione come formatore commerciale freelance, con maggiore flessibilità e soddisfazione.
Sara, 29 anni, junior copywriter
- Situazione: vuole crescere nel suo ruolo, ma si sente bloccata.
- Cosa ha portato il percorso di career coaching: ha lavorato sulla sua assertività e ha presentato una proposta di avanzamento professionale al suo responsabile.
- Risultato: la sua proposta viene accolta con successo.
Career coaching individuale vs programmi aziendali
Il career coaching individuale è un percorso su misura, scelto e pagato dal singolo, e si concentra sui suoi bisogni specifici. È particolarmente efficace quando si cercano cambiamenti profondi e personalizzati. C’è totale libertà di scelta su tempi e obiettivi.
I programmi aziendali di orientamento professionale[4], invece, sono promossi dalle imprese per supportare i dipendenti in fasi di transizione (es. piani di outplacement, leadership development, percorsi di crescita) e spesso sono legati a percorsi di sviluppo interno. In questo caso, il coaching può avere anche una funzione organizzativa, aiutando a migliorare le performance, la motivazione o il clima aziendale. Nel coaching aziendale è comunque fondamentale garantire la riservatezza e l’indipendenza del percorso, affinché il collaboratore si senta davvero libero di esplorare.
Come scegliere un buon career coach
Non tutti i coach sono uguali. Un buon coach non dice cosa fare, ma aiuta a pensare meglio: è un alleato, non un consulente.
Ecco alcuni criteri fondamentali per scegliere un career coach affidabile.
- Certificazioni e corsi riconosciuti: come la certificazione dell’ICF – International Coaching Federation o i corsi dell’Associazione Italiana Coach Professionisti, che garantiscono formazione e supervisione continua.
- Esperienza e specializzazione: meglio un coach che conosce il tuo settore o ha già seguito persone in situazioni simili.
- Metodo e trasparenza: chiedi sempre come si struttura il percorso, quali strumenti verranno usati, quali sono i tempi e i costi.
- Empatia e fiducia: scegli una persona con cui ti senti a tuo agio, che ti ascolta davvero e stimola il tuo pensiero senza giudicare.
Esistono anche aziende che si occupano specificatamente di questo ambito: una è INTOO (che fa parte, come Grafton, di Gi Group Holding) la cui missione è “Aiutare aziende e persone a comprendere e affrontare il cambiamento”.
Carriera liquida e adattabilità: una nuova visione del lavoro
Negli ultimi decenni, il concetto di carriera è profondamente cambiato. Non esiste più (o quasi) la carriera lineare: studi, lavoro, promozioni, pensione. Oggi si parla di carriera liquida, dove i confini sono mobili e i percorsi non sono più predefiniti.
In questo contesto, l’adattabilità è diventata una competenza chiave: saper apprendere, cambiare direzione, reinventarsi. Il career coaching è perfettamente allineato a questa visione: non ti dà una mappa definitiva, ma ti aiuta a costruire una bussola interna.
Conclusione
Il career coaching è molto più di un semplice aiuto per trovare lavoro: è un percorso di consapevolezza, crescita e trasformazione. Aiuta a vedere con chiarezza il proprio ruolo, identificare cosa si vuole e come arrivarci, anche in un mondo del lavoro sempre più incerto.
Che si stia cercando un nuovo impiego, che si abbia voglia di cambiare settore, superare un momento difficile o semplicemente capire meglio dove andare, un buon career coach può essere il compagno di viaggio giusto.
Fonti:
[1] hhttps://www.curriculumprofessionale.com/blog/career-coaching-cose-quando-serve-perche-aiuta
[2] https://www.quec.net/4-segnali-che-indicano-il-bisogno-di-career-coaching/
[3] https://sviluppo-personale.com/la-ruota-della-vita/
[4] https://www.ipsoa.it/magazine/career-coaching-aziendale-come-far-crescere-talenti-migliori