Introduzione
Lo stress da lavoro correlato è una condizione di disagio psicofisico e mentale derivante dalle pressioni e dalle esigenze lavorative. Si presenta quando la persona percepisce che le proprie risorse e le capacità sono insufficienti ad affrontare le richieste e gli obiettivi assegnati.
Questo tipo di stress si manifesta attraverso sintomi fisici, psicologici e comportamentali come affaticamento, ansia e calo della produttività, che compromettono non solo il benessere del lavoratore, ma anche l’efficacia dell’organizzazione nel suo complesso.[1][2]
Le cause dello stress da lavoro correlato possono essere molteplici e includono carichi di lavoro eccessivi, insicurezza lavorativa e conflitti interpersonali, che contribuiscono a rendere l’ambiente lavorativo complesso e sfidante. L’importanza di questo fenomeno è ulteriormente confermata dal legame tra stress e patologie a lungo termine, come disturbi d’ansia e malattie cardiovascolari, rendendo cruciale per lavoratori e datori di lavoro riconoscere e affrontare tempestivamente i fattori scatenanti.
Le conseguenze spaziano dal disagio emotivo ai disturbi psicosomatici, influenzando negativamente la produttività e la qualità della vita dei lavoratori.
INDICE DEI CONTENUTI
Differenze tra stress da lavoro, ansia e burnout
Stress da lavoro correlato
È una risposta fisiologica e psicologica a richieste e pressioni lavorative percepite come eccessive. Si tratta di una reazione temporanea e legata a situazioni specifiche, come scadenze strette o carichi di lavoro elevati.
Si manifesta con sintomi come irritabilità, tensioni muscolari, affaticamento e calo dell’attenzione (approfondiremo i sintomi nel prossimo capitoletto).
Ansia
È uno stato emotivo legato alla preoccupazione e alla paura di eventi futuri percepiti come minacciosi. A differenza dello stress da lavoro correlato, l’ansia è più generalizzata e può persistere indipendentemente dal contesto lavorativo.
I sintomi includono tachicardia, sudorazione e pensieri ricorrenti legati all’incertezza e alla percezione di pericolo.
Burnout
È la fase più grave e cronica di disagio da lavoro correlato, risultante da stress protratto e non gestito nel tempo.
Si caratterizza per esaurimento emotivo, depersonalizzazione (distanza e cinismo verso lavoro e persone), riduzione della realizzazione personale e calo dell’autostima professionale.
In sintesi:
- Lo stress da lavoro correlato è una reazione acuta e legata alla richiesta lavorativa
- L’ansia è una risposta emotiva più generale e orientata al futuro
- Il burnout è la conclusione di uno stato di stress cronico e prolungato nel tempo
I sintomi principali dello stress da lavoro
Lo stress da lavoro correlato si manifesta attraverso una varietà di sintomi che possono essere suddivisi in tre dimensioni principali: fisica, psicologica e comportamentale. Riconoscere questi segnali è fondamentale sia per i dipendenti sia per i datori di lavoro, al fine di affrontare efficacemente la problematica.[3][4]
Sintomi fisici
Sono spesso i più evidenti e possono influenzare in modo significativo la salute dell’individuo.
- Tensione muscolare
- Affaticamento
- Mal di testa
- Insonnia o disturbi del sonno
- Palpitazioni
- Disturbi gastrointestinali, come diarrea o stitichezza
- Problemi cutanei, come rash e altre irritazioni dermatologiche
Lo stress cronico può indebolire il sistema immunitario, causando una maggiore suscettibilità a malattie, frequenti raffreddori e tempi di recupero più lunghi.
Sintomi comportamentali
I cambiamenti nel comportamento sono spesso indicatori di stress e possono influenzare le dinamiche sul luogo di lavoro.
- Aumento dell’assenteismo o dei giorni di malattia
- Aggressività o irritabilità verso i colleghi
- Riduzione della creatività e dell’iniziativa
- Calo delle prestazioni e della produttività
- Problemi nelle relazioni interpersonali
- Aumento della frustrazione e dell’impazienza
Queste alterazioni nel comportamento possono compromettere ulteriormente il morale del team e la cultura generale dell’organizzazione, creando un circolo vizioso di stress che colpisce tanto l’individuo quanto l’azienda nel suo insieme.
Riconoscere questi sintomi è essenziale per garantire interventi e supporti tempestivi, poiché questo tipo di stress non è solo una questione di salute personale, ma anche un problema significativo per l’efficacia e il benessere dei lavoratori e dell’organizzazione.
Sintomi psicologici
Comprendono una gamma di risposte emotive allo stress.
- Ansia
- Depressione
- Pessimismo e scoraggiamento
- Irritabilità e sbalzi d’umore
- Sensazioni di sopraffazione o incapacità di far fronte alla situazione
- Difficoltà cognitive, come calo della concentrazione e scarsa capacità decisionale
L’esposizione prolungata allo stress da lavoro correlato può aggravare le condizioni di salute mentale e portare a un esaurimento emotivo, caratterizzato da apatia e distacco dal lavoro.
Cause dello stress da lavoro correlato
Lo stress da lavoro correlato può essere provocato da diversi fattori che creano pressioni nell’ambiente lavorativo, spesso superando la capacità dell’individuo di gestirle.
Carichi di lavoro eccessivi
Una causa significativa dello stress da lavoro correlato è rappresentata dal carico eccessivo di lavoro, quando le richieste rivolte a una persona superano ciò che è in grado di gestire in modo adeguato. Questo può generare sentimenti di sopraffazione e portare a uno stato di stress cronico, se non viene affrontato correttamente.
Insicurezza lavorativa
La paura di perdere il lavoro, soprattutto in contesti di cambiamento organizzativo come ridimensionamenti o automazioni dei processi, può portare a una marcata ansia e preoccupazione sul futuro lavorativo.
Conflitti interpersonali
I conflitti con i colleghi o i superiori possono rappresentare un’importante fonte di stress. La mancanza di supporto e collaborazione intensifica sentimenti di isolamento e pressione, creando un clima lavorativo tossico. Tali conflitti non compromettono solo il benessere mentale dell’individuo, ma incidono negativamente sul morale e sulla produttività dell’intera organizzazione.
Fattori ambientali
Altri fattori legati all’ambiente di lavoro che contribuiscono allo stress includono aspettative poco chiare, scarsa autonomia nello svolgimento dei compiti e risorse inadeguate. Quando i lavoratori non sono sicuri dei propri ruoli e responsabilità o percepiscono di avere poco controllo sul lavoro assegnato, i livelli di stress tendono ad aumentare. Inoltre, una cultura aziendale poco orientata al riconoscimento dei contributi di ciascuna persona del team può aggravare ulteriormente lo stato di tensione e disagio.
Cambiamenti organizzativi
Anche i cambiamenti frequenti all’interno dell’organizzazione, come ristrutturazioni aziendali, cambi dei vertici o nuove politiche interne, possono contribuire ad aumentare lo stress delle persone. In questi contesti, è comune che chi lavora si senta incerto sul proprio ruolo e sulla direzione dell’azienda, generando ansia e un senso di instabilità.
Valutazione dello stress da lavoro correlato in azienda: responsabilità e strumenti
La valutazione dei rischi psicosociali è un processo chiave che prevede l’uso di strumenti come questionari, focus group e interviste dirette.
I sondaggi rivolti ai lavoratori, per esempio, sono uno strumento fondamentale per la valutazione dello stress da lavoro correlato all’interno delle aziende. Questi aiutano a raccogliere dati sulla percezione dei livelli di stress, sulle condizioni di lavoro e sulla soddisfazione generale.
RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) e Risorse Umane devono collaborare nell’analisi dei dati e nel monitoraggio dei progressi, fornendo un quadro chiaro e costantemente aggiornato dei rischi e dei bisogni dei lavoratori.
Tuttavia, è importante che la direzione interpreti questi dati con cautela, riconoscendo che, pur essendo utili nell’identificare aree critiche, essi non chiariscono necessariamente le cause alla base dello stress.
Dopo aver implementato strategie di gestione dello stress, è fondamentale che le aziende ne misurino l’efficacia. Le valutazioni devono tenere conto sia della percezione dei lavoratori, sia di dati oggettivi, come assenteismo e costi sanitari, al fine di fornire una visione completa dell’impatto dell’intervento. Le analisi regolari, condotte nel breve e nel lungo termine, aiutano le organizzazioni a perfezionare le strategie di gestione dello stress e ad assicurarne l’efficacia nel rispondere concretamente ai bisogni dei lavoratori.
Vediamo ora alcuni strumenti e metodi per misurare lo stress, anche con autovalutazioni.
- Perceived Stress Scale (PSS)[5]: sviluppata da Sheldon Cohen, è ampiamente utilizzata per misurare la percezione dello stress a livello individuale e rappresenta una delle scelte più diffuse per la valutazione psicologica.
- Work Stress Questionnaire (WSQ)[6]: è concepito per individuare precocemente i soggetti a rischio di assenteismo legato allo stress da lavoro correlato, sottolineandone l’importanza diagnostica.
- Maslach Burnout Inventory[7]: questionario multidimensionale che affronta tre diversi campi della professionalità e cioè esaurimento emotivo, depersonalizzazione, e ridotta realizzazione personale. Originariamente rivolto alle professioni di aiuto (medici, psicologi, insegnanti), prevede quindi domande ad hoc su questi ambiti.
Anche l’INAIL mette a disposizione degli strumenti per la valutazione e la gestione del rischio di stress da lavoro correlato[8]. In particolare, ha anche aggiornato la modulistica contestualizzandola al lavoro da remoto e all’innovazione tecnologica[9]: utile, considerando l’aumento costante di professioni legate all’Intelligenza Artificiale.
Obblighi del datore di lavoro secondo la normativa italiana
La legislazione italiana, attraverso il D.Lgs. 81/08, impone al datore di lavoro di garantire la salute e la sicurezza dei dipendenti. Questo include la valutazione dei rischi legati allo stress da lavoro correlato e l’adozione di misure preventive e correttive. Le aziende sono tenute a coinvolgere rappresentanti dei lavoratori e figure chiave come RSPP e Medico Competente per implementare politiche efficaci.
Responsabili HR e manager rivestono un ruolo chiave nel costruire e mantenere una cultura aziendale basata sul rispetto e sulla collaborazione: attraverso politiche di lavoro flessibile, programmi di supporto psicologico e formazione sulla gestione dello stress, possono contribuire a un ambiente lavorativo sano e produttivo. Investire nel capitale umano è fondamentale per garantire la motivazione e il benessere del team.
Soluzioni per affrontare lo stress da lavoro correlato
Come abbiamo ampiamente visto, lo stress da lavoro correlato è un problema diffuso che può influenzare in modo significativo la salute e la produttività dei lavoratori. L’implementazione di strategie efficaci può aiutare a mitigare i livelli di stress sul lavoro. Ecco alcune soluzioni pensate per affrontare e gestire lo stress da lavoro correlato.
Identificare i fattori di stress
Uno dei primi passi per gestire lo stress da lavoro correlato è individuare i fattori specifici che lo causano. I lavoratori dovrebbero analizzare il loro carico di lavoro, le esigenze legate al loro ruolo e le relazioni con i colleghi e i superiori. Comprendere i fattori scatenanti consente di sviluppare strategie di coping ad hoc, pensate sulla base delle esigenze individuali.
Aumentare il controllo
È fondamentale incoraggiare le persone ad assumere un certo livello di controllo sulle proprie responsabilità lavorative. Questo può includere la partecipazione alla definizione dei propri obiettivi personali, la scelta dei metodi più adatti a portare a termine le mansioni e la selezione di corsi di formazione utili ad affrontare situazioni più complesse. Le aziende possono facilitare questo processo offrendo orari di lavoro flessibili e modalità ibride.
Aumentare il supporto
Creare un ambiente di lavoro che favorisca il supporto reciproco è essenziale. I manager devono promuovere una cultura in cui la richiesta di aiuto è normalizzata. Ciò può includere l’introduzione di programmi di mentoring, l’accesso a risorse per la salute mentale e la garanzia che tutti dispongano degli strumenti e dei mezzi adeguati per svolgere al meglio il loro lavoro. Il supporto emotivo dei colleghi e dei superiori può migliorare in modo significativo la capacità di gestire lo stress.
Migliorare l’organizzazione del lavoro
Tecniche efficaci di gestione del tempo sono essenziali per ridurre lo stress da lavoro correlato. Ognuno dovrebbe assegnare priorità ai compiti, tenere aggiornata una “to-do list” e suddividere i progetti più complessi in passaggi gestibili. Ridurre il multitasking a favore di una sola attività alla volta può aiutare a mantenere la concentrazione e a diminuire l’ansia. Inoltre, dedicare dei momenti precisi a pause e sospensioni dal lavoro può ricaricare la mente e incrementare la produttività generale.
Promuovere il benessere e le abitudini salutari
Incentivare l’attività fisica, una corretta alimentazione e un sonno adeguato può influenzare positivamente i livelli di stress. Le aziende possono promuovere politiche di benessere che includano opportunità di allenamento, opzioni alimentari salutari, programmi di educazione sulla cura di sé e attività volte al raggiungimento di un buon Work Life Balance.
Favorire le connessioni sociali
Costruire relazioni positive sul lavoro attraverso attività di team building e momenti di socializzazione è un modo efficace per alleviare lo stress. Le interazioni con i colleghi creano un senso di comunità e supporto reciproco, in grado di fare da scudo contro le pressioni lavorative.
Conclusione
Affrontare lo stress da lavoro correlato è fondamentale per tutelare la salute delle persone e garantire la produttività e la serenità dei contesti aziendali. Come abbiamo visto, riconoscerne sintomi e cause, valutarne la presenza e implementare strategie efficaci sono passi essenziali per trasformare l’ambiente di lavoro in uno spazio più sano e accogliente. Investire nel benessere dei collaboratori non è solo un dovere normativo, ma una leva strategica per costruire realtà resilienti e competitive nel lungo termine. In un mondo del lavoro in costante evoluzione, porre al centro la persona è e sarà sempre la chiave per un futuro più umano e sostenibile.
Fonti:
[1] https://mentorcruise.com/blog/skill-development-examples-the-ultimate-guide-to-upskilling/
[2] https://www.workitdaily.com/develop-your-skills-at-work
[3] https://cvformat.io/blog/how-learn-new-skill-strategies
[4] https://360learning.com/guide/learning-theories/learning-theories/
[5] https://atsresume.ai/blog/master-new-skill
[6] https://www.skillsyouneed.com/rhubarb/vocational-training-growth.html
[7] https://www.shiftiq.com/blog/upskilling-reskilling-professional-development
[9] https://coggno.com/blog/professional-development-courses/
[10] https://sched.com/blog/professional-development-activities/
[11] https://umatechnology.org/how-professional-development-programs-work/
[12] https://www.growthtactics.net/professional-development-ideas/
[15] https://professional.dce.harvard.edu/blog/why-is-professional-development-important/
[16] https://hrbrain.ai/blog/future-plans-personal-and-career-goals-alignment/
[17] https://uen.pressbooks.pub/tech1010/chapter/professional-development-in-technology/