Introduzione: l’importanza di un curriculum ben scritto
Il curriculum vitae (CV) è il simbolico biglietto da visita di ogni candidato e candidata nel mondo del lavoro. Un documento ben strutturato e chiaro può fare la differenza tra ottenere un colloquio o essere scartati. Il suo obiettivo principale è presentare competenze, esperienze e formazione in modo efficace, mettendo in evidenza i punti di forza di chi si candida.
Ma COME si scrive un CV efficace? Per rispondere a questa domanda, innanzitutto è bene avere un quadro preciso di COSA si deve descrivere.
INDICE DEI CONTENUTI
Il CV parte dal proprio personal branding
Può essere molto utile che un candidato faccia l’esercizio di considerare se stesso come un brand, e il CV come la prima espressione di quella che possiamo definire “personal branding”.
Il CV, dunque, non è più solo uno sterile elenco di esperienze lavorative, ma un mezzo per raccontare se stessi: i propri punti di forza e valori, attraverso un tono di voce che rispecchi il proprio carattere e la propria indole.
Esattamente come fa un brand per una campagna pubblicitaria o per la creazione di un pack di prodotto, anche in un CV ogni punto della comunicazione deve essere studiato in modo coerente: dalle parole usate, alla scelta dei colori e del layout. Tutto concorre a creare il proprio “storytelling”: quella storia che deve incuriosire, attirare, sorprendere il lettore del CV. Come? Dipende dal candidato e dalla sua indole: può scegliere di mostrarsi appassionato, preciso, pragmatico, sognatore. Ma deve necessariamente dipendere anche dal lettore del CV, cioè dal target di riferimento. Esattamente come un brand userà un linguaggio e una strategia diversi se deve rivolgersi a un adolescente o a sua madre, anche il candidato deve imparare a modellare il CV sulla base della posizione per cui si sta proponendo. Questo non vuol dire essere disonesti nei propri confronti: significa solo cercare di raccontarsi al meglio, considerando le orecchie dell’ascoltatore.I diversi formati di curriculum vitae e quando utilizzarli
Ci sono degli strumenti online che aiutano nella creazione grafica di un CV (Canva, Zety, CVmaker) ed esistono diversi formati di CV, ognuno adatto a contesti e professioni differenti. Vediamo i principali e in base a cosa sceglierli.
- Curriculum europeo (Europass): strutturato e standardizzato, è utile per concorsi pubblici, istituzioni europee e aziende che richiedono un formato formale. Tuttavia, può risultare poco flessibile, generico e senza personalità per il settore privato. È il caso di usarlo solo quando espressamente richiesto.
- Curriculum cronologico: presenta le esperienze in ordine temporale, partendo dalla più recente. È ideale per chi ha un percorso lavorativo lineare e vuole evidenziare la progressione professionale.
- Curriculum funzionale: mette in risalto competenze e risultati piuttosto che le esperienze cronologiche. È adatto a chi ha cambiato spesso lavoro, a chi ha periodi di inattività o a chi si sta reinventando professionalmente.
- Curriculum creativo: spesso usato in settori come marketing, design o pubblicità, punta su un layout grafico accattivante e innovativo. Qui le scelte di forme, colori, impostazioni sono fondamentali per dare un quadro di sé, fin dalla prima occhiata. È un tipo di curriculum che può invece risultare fuori luogo per quei contesti molto formali come in ambito legale o finanziario.
- Curriculum con foto: sebbene in alcuni paesi sia una prassi comune, in altri può essere sconsigliato per evitare discriminazioni. Meglio verificarne l’utilizzo nel settore e nella nazione di riferimento.
Ci sono poi alcuni upgrade che possono risultare molto utili, a volte fondamentali, per essere presi in considerazione.
- Video CV: quando si tratta di ruoli molto creativi per aziende aperte a sperimentare, un breve video di presentazione può essere un grande valore aggiunto. Può essere un modo per mettere in risalto le proprie capacità di stare davanti a una telecamera, ma anche le proprie competenze di montaggio video: tutto dipende sempre dal tipo di ruolo per cui ci si propone.
- Portfolio online: soprattutto per professioni creative e digitali, mostrare fin da subito una selezione dei propri lavori migliori è spesso più importante di ogni descrizione di sé. Esistono diverse piattaforme molto utilizzate in questi ambiti, come Behance, GitHub e Dribbble.
- CV infografico: molto adatto per mettere in risalto le proprie competenze di design, un’infografica ben studiata e realizzata può rendere la lettura del CV più piacevole ed efficace.
E la lettera di presentazione che accompagna il CV? Ha lo scopo di spiegare le motivazioni del candidato, personalizzando la candidatura. È importante ricordare che deve essere personalizzata per ogni offerta di lavoro e mai generica.
Come adattare il curriculum alle diverse situazioni
Il CV va considerato come uno strumento in evoluzione: solo così potrà essere sempre in linea con la crescita del candidato o della candidata che rappresenta.
Primo curriculum e CV per neodiplomati, senza esperienza
Chi scrive il primo curriculum deve concentrarsi su formazione, stage, volontariato e competenze trasversali (soft skill). Possono essere inserite anche esperienze informali, come progetti scolastici o hobby rilevanti.
Per chi non ha esperienze lavorative, è fondamentale valorizzare corsi di formazione, competenze digitali, attitudini personali e obiettivi professionali. Lettere di referenze accademiche possono dare un valore aggiunto.
CV per professionisti con esperienza
In questo caso, il focus deve essere sulle esperienze lavorative, sui risultati ottenuti e sulle competenze specifiche maturate nel tempo. Numeri e dati concreti aiutano a dare maggiore credibilità al proprio profilo.
È importante considerare che il CV possa essere adattato in modo leggermente diverso a seconda della posizione o dell’azienda per cui ci si sta candidando.
Se si desidera lavorare all’estero, è fondamentale conoscere le differenze tra i formati internazionali. Il CV inglese, per esempio, differisce dal CV europeo per struttura e contenuti. Il CV nel Regno Unito, infatti, tende a essere più conciso e senza foto.
Negli Stati Uniti si utilizza il resume[1], più sintetico rispetto al curriculum vitae accademico.
In alcuni paesi asiatici, come il Giappone, il formato standardizzato (“Rirekisho”) è spesso richiesto per candidature locali.
Che struttura deve avere un curriculum
La struttura[2] e il contenuto di un CV possono variare significativamente in base al settore e al ruolo per cui ci si candida. Di seguito sono riportati gli elementi essenziali che solitamente compongono un CV ben realizzato.
Informazioni di contatto
Il CV deve iniziare con le informazioni di contatto complete, che includono il nome completo, il titolo professionale, l’indirizzo di residenza, l’email, il numero di telefono e i link a eventuali profili professionali rilevanti, come LinkedIn.
Formazione
La sezione della formazione deve riportare le qualifiche accademiche del candidato per fornire il suo background. Ciò include i nomi delle istituzioni frequentate, i titoli di studio conseguiti e le date di riferimento.
A seconda della propria esperienza lavorativa, la formazione può essere messa all’inizio del CV (per esempio se si è un neo laureato) o alla fine (per esempio se si lavora ormai da diversi anni).
Profilo professionale o obiettivo di ricerca
Questa sezione offre una panoramica concisa del background professionale del candidato, dei suoi interessi di ricerca o degli obiettivi di carriera. Generalmente, si presenta sotto forma di un breve paragrafo o di una frase che evidenzia aspirazioni o obiettivi specifici in relazione al ruolo desiderato.
Esperienza lavorativa
La sezione dedicata alla carriera professionale deve essere il più dettagliata possibile. Deve includere un elenco ordinato delle esperienze lavorative, specificando a che periodo si riferiscono, a che ruolo e con che mansioni/obiettivi.
Competenze professionali rilevanti
Questa sezione elenca le competenze pertinenti per la posizione a cui si aspira, dando rilievo a quelle in linea con i requisiti richiesti. Può includere sia competenze tecniche (hard skill) sia competenze trasversali (soft skill), in particolare quelle che distinguono il candidato dagli altri.
Esperienza didattica e pubblicazioni di ricerca
Per i candidati in ambito accademico e di ricerca, è fondamentale includere una sezione dedicata all’esperienza didattica che deve riportare i corsi insegnati, compresi i ruoli di assistente alla didattica. È importante includere i nomi delle istituzioni, i corsi specifici e le date delle attività didattiche, per dimostrare le competenze pedagogiche del candidato.
Inoltre è importante inserire anche una lista delle pubblicazioni. Questo dimostra un impegno nel campo accademico e una concreta partecipazione alla produzione di conoscenza.
Sezioni aggiuntive
A seconda del percorso professionale e del ruolo a cui ci si candida, è possibile aggiungere sezioni facoltative. Tra queste possono figurare premi, onorificenze, finanziamenti ricevuti, borse di studio, competenze linguistiche, certificazioni, interventi in conferenze e adesioni ad associazioni professionali. Questi elementi possono arricchire il CV mettendo in evidenza ulteriori qualifiche e successi del candidato.
Come e dove inviare il curriculum
La personalizzazione della candidatura è fondamentale. È importante evitare invii di CV in massa: ogni candidatura deve essere adattata alla posizione e all’azienda, evidenziando le esperienze più rilevanti.
I canali di invio possono essere diversi: vediamone alcuni.
- Siti di ricerca lavoro: LinkedIn, Indeed, Glassdoor e altri portali specifici per settore.
- Siti aziendali: molte aziende hanno sezioni dedicate alle candidature spontanee.
- Email diretta: se si invia il CV via email, è fondamentale scrivere un oggetto chiaro e una breve presentazione nel corpo del messaggio.
- Networking: eventi, fiere del lavoro e contatti personali possono facilitare l’invio del CV ai recruiter. Bisogna considerare che il passaparola e le buone referenze sono il miglior biglietto da visita che si può presentare quando si è alla ricerca di un nuovo lavoro. E va sempre valutato anche che “il mondo è piccolo”, specie se si pensa ad un ambito lavorativo che può essere limitato per spazio geografico o per competenze.
- Aziende di recruiting, proprio come Grafton: sono sempre moltissime le posizioni aperte di cui si occupano le aziende di recruiting. Inoltre, è utile creare una relazione con i consulenti HR perché possono dare utili consigli e tenere presente un determinato profilo anche per posizioni che si aprono in seguito alla candidatura.
Come rendere il CV efficace: struttura, contenuti e personal branding
Un CV efficace può avere tante forme diverse, ma ci sono alcune caratteristiche comuni da tenere sempre ben presente.
- Chiarezza e leggibilità: qualunque guizzo creativo non può portare a scegliere font piccolissimi o colori difficili da distinguere. Chi deve selezionare spesso si trova a leggere molti CV in breve tempo: non ne perderà per decifrare scritte poco chiare.
- Sintesi: il CV non è un’autobiografia. È fondamentale evitare dati superflui e concentrare tutte le informazioni assolutamente fondamentali nella prima pagina. La qualità ha sempre un peso maggiore rispetto alla quantità.
- Organizzazione: è importante creare sezioni principali ben definite: dati personali, esperienze, formazione, competenze.
- Personalizzazione: bisogna valutare sempre attentamente che il CV sia costruito pensando alla posizione e all’azienda, a costo di fare piccoli o grandi adattamenti tra un invio e l’altro[3].
- Supporto di un buon personal branding: LinkedIn aggiornato, portfolio online se pertinente, presenza digitale coerente con il profilo professionale… È fondamentale ricordare che tutto ciò che ci riguarda ed è online può potenzialmente essere visto e valutato da un recruiter.
Errori comuni da evitare nella scrittura di un curriculum[4]
- Errori grammaticali e refusi: se anche nelle poche righe di un CV o della lettera di presentazione o della mail con cui si invia l’allegato ci sono errori, si darà un’idea di sé davvero poco positiva.
- Formattazione incoerente: font diversi, spaziature irregolari e colori eccessivi possono rendere il CV poco piacevole da leggere.
- Esperienze poco rilevanti: è consigliato eliminare i lavori non pertinenti alla posizione desiderata.
- Dati non aggiornati: numeri di telefono errati o email obsolete possono far perdere opportunità.
- Uso eccessivo di buzzword: evitare frasi vuote come “ottime capacità comunicative” senza esempi concreti. Non aggiungono nulla di rilevante e, anzi, danno un’idea di poca personalità.
Conclusioni
Scrivere un curriculum efficace richiede attenzione ai dettagli, personalizzazione e chiarezza. Prima di iniziare, però, servono idee ben definite su quali siano i propri obiettivi e i punti di forza da sottolineare per emergere tra le numerose candidature. Un CV ben strutturato dà un quadro del candidato e della candidata al primo colpo d’occhio, aumenta le possibilità di essere notati e di passare così alla fase successiva del processo di selezione.